Ghini, Giuseppina (a cura di): Lazio e Sabina 7. Atti del Convegno. Settimo Incontro di Studi sul Lazio e la Sabina, Roma, 9-11 marzo 2010, F.to 21x29,7; brossura; pp. 608; ISBN 978-88-7140-455-4; € 65,00
(Edizioni Quasar, Roma 2011)
 
Compte rendu par Morandini Flavia, Università “Cà Foscari”, Venezia
 
Nombre de mots : 2025 mots
Publié en ligne le 2014-05-28
Citation: Histara les comptes rendus (ISSN 2100-0700).
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          Il volume ospita gli atti del settimo convegno sul Lazio e la Sabina, tenutosi a Roma dal 9 all’11 marzo 2010 (1). Come sottolineato nell’introduzione dall’allora Soprintendente per i Beni Archeologici del Lazio, Marina Sapelli Ragni, la realizzazione di questa settima edizione è stata possibile grazie alla sinergia tra la Soprintendenza e le differenti realtà operanti sul territorio: Università ed Enti di ricerca italiani e stranieri (la British School at Rome, l’UCLA Cotsen Institute of Archaeology, le Università di Rochester, di Colonia, di Birmingham, del Michigan, dei Paesi Baschi, di Amsterdam, l’Istituto Archeologico Germanico (DAI), l’Escuela Espanola de Historia y Arqueologìa en Roma-CSIC, l’INRAP), Enti locali e collaboratori esterni.

 

          Un rapido sguardo all’indice, che comprende una totalità di 63 contributi, chiarifica fin da subito la divisione areale adottata (area tiburtina e sublacense, area sabina, area tuscolana e Colli Albani, area costiera e isole, area prenestina e Lazio meridionale), che rispetta grossomodo la scansione presente nei volumi precedenti ma che non è tuttavia esplicitata all’interno del testo. Gli interventi si susseguono in forma breve, essendo mirati all’esposizione delle novità scientifiche più significative legate alla ricerca sul territorio, e seguono un ordine cronologico, con un arco temporale esteso dalla preistoria sino al Medioevo. Un’anomalia è costituita dal contributo riguardante il piano di valorizzazione della Regione Lazio del patrimonio archeologico sabino, che nell’indice è racchiuso nella sezione riguardante l’area tuscolana e i Colli Albani (pp. 179-187).

 

          Le tematiche affrontate coprono un ampio spettro che va dall’aggiornamento di studi già avviati da tempo su vari siti del territorio e i cui risultati erano esposti nelle edizioni precedenti (pp. 107-109; 149-156; 157-163; 211-215; 223-240; 269-275; 289-302; 303-307; 309-313; 339-343; 345-355; 411-424; 425-433; 453-463; 465-470; 479-492), alla presentazione alla comunità scientifica di nuovi progetti di ricerca (pp. 33-40; 49-52; 53-62; 83-94; 95-106; 259-267; 331-337; 371-380; 381-390; 403-409; 445-452; 471-478; 493-500; 501-509; 535-547; 549-555; 557-562) e di monumenti inediti (pp. 63-73; 357-369; 391-395) o alla reinterpretazione di già noti (pp. 17-32, 135-139; 315-322; 435-444; 511-523; 525-534). L’indagine archeologica, legata per la maggior parte degli interventi allo scavo stratigrafico ed allo studio tipologico dei rinvenimenti, contempla anche studi di carattere specificatamente topografico (pp. 75-81; 111-127; 203-209; 217-221; 563-574; 575-587; 591-596), finalizzati alla ricostruzione di dinamiche insediative (pp. 129-139; 241-257) e di processi storici (pp. 165-177), e contributi dal taglio più specifico riguardanti ricerche epigrafiche (pp. 145-147; 283-288; 323-330) ed archivistiche (pp. 141-143; 397-401; 549-555) fino alle questioni inerenti la conservazione del patrimonio (pp. 11-16; 41-48; 396) e la sua valorizzazione (pp. 179-187; 277-282).

 

          Ne consegue dunque una molteplicità di approcci metodologici che vede una sempre maggiore apertura a ricerche di carattere interdisciplinare in un’ottica di dialogo tra tradizionali metodi d’indagine e nuovi strumenti di lettura. E’ il caso ad esempio dell’applicazione della “cost-surface analysis” in ambiente GIS per la ricostruzione dei tracciati e dunque del paesaggio antico (pp. 124-126), di analisi su specifici manufatti volti ad indagarne provenienza dei materiali ed utilizzo (pp. 198-200), di metodi geofisici non invasivi per individuare strutture ancora coperte (pp. 261-262) e della modellazione 3D, utile non solo ad una migliore interpretazione dei dati ma anche all’individuazione del deposito archeologico potenziale, rappresentando pertanto anche un valido strumento di programmazione per future indagini archeologiche (pp. 501-509).

 

          L’insieme dei contributi, pur limitato ad illustrare un territorio specifico, costituisce uno spaccato sull’attuale situazione dell’archeologia italiana. La maggioranza delle indagini presentate nel volume riguarda infatti interventi di archeologia preventiva, laddove la necessità di tutelare il patrimonio archeologico si scontra costantemente con esigenze dettate dall’edilizia pubblica e privata e per questo frequentemente legata all’urgenza e proporzionata alla disponibilità dei fondi. A fronte di una trasformazione spesso anche morfologica del territorio, la valutazione dell’impatto archeologico permette se non una conservazione integrale delle testimonianze sepolte almeno una loro documentazione affinché rimanga traccia della loro esistenza. Il contributo della Regione Lazio per la salvaguardia e la valorizzazione si concretizza in un piano strategico denominato GAC (Grande Attrattore Culturale) che ha come scopo finale la fruizione del patrimonio archeologico attraverso un duplice intervento di valorizzazione: materiale, mediante l’adeguamento dei siti ad una loro accessibilità da parte del visitatore, e immateriale, volta a garantire maggiore visibilità grazie al supporto web. L’allestimento di portali informatici rientra nella politica regionale rivolta ad unificare le numerose realtà museali in sistemi integrati e collegati tra loro, per ovviare da un lato alla difficoltà di gestione da parte dei comuni dei singoli particolarismi e dall’altro alla dispersione del patrimonio e dunque della memoria. L’impegno ormai decennale della Regione Lazio in collaborazione con l’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) del MIBAC di realizzare banche dati con lo scopo di  monitorare l’intero complesso dei beni archeologici del territorio sembra ora pronto al compimento di un passo ulteriore grazie ad un progetto che prevede la progressiva integrazione di questi archivi in un sistema più complesso, il quale, permettendo una ricostruzione virtuale dei contesti smembrati e suddivisi tra diversi musei, si configura non solo come strumento di tutela ma anche come veicolo di conoscenza (pp. 179-188).

 

          Un appunto va infine indirizzato alla documentazione grafica e fotografica, di non sempre ottima qualità, sia per la risoluzione che per le dimensioni spesso troppo esigue che inficiano talvolta l’esaustività dei contributi.

 

(1) La copia in mio possesso presenta un errore in copertina poiché nel titolo compare “Sesto” anziché “Settimo Incontro di Studi”.

 

 

INDICE DEGLI INTERVENTI:

 

 Area tiburtina e Sublacense - B. Adembri, E. Calcara, C.F. Giuliani, Villa Adriana. Restauro della fontana dell’Edificio con Triplice Esedra, p. 11; P. Pensabene, Arredo statuario del Canopo di Villa Adriana, p. 17; A. Blanco, D. Rose, Scavi nell’area sacra del Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli, p. 33; G. Fratini, F. Moriconi, Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli: nuovi dati emersi nel cantiere di restauro, p. 41; M.G. Fiore, Lavori al Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli: le fasi post-antiche, p. 49; M.G. Fiore, A. Appetecchia, La Villa di Traiano ad Arcinazzo Romano: risultati preliminari delle campagne di scavo 2009, p. 53; M.G. Fiore, Le pitture della Villa di Traiano ad Arcinazzo Romano: prime ipotesi di ricostruzione ed interpretazione, p. 63; G.M. Annoscia, Le rocche dei monti Ruffi: dati dalla ricognizione archeologica sul territorio, p. 75; Z. Mari, Risultati della prima campagna di scavo nella villa romana in località Formello a Palombara Sabina (Roma), p. 83. Area Sabina - G. Alvino, Sabina e Cicolano: attività della Soprintendenza. Indagini, studi, ricerche, p. 95; E. Benelli, P. Santoro, 1970-2010: quaranta anni di scavi a Colle del Forno (Montelibretti, Roma), p. 107; P. Camerieri, T. Mattioli, Transumanza e agro centuriato in alta Sabina, interferenze e soluzioni gromatiche, p. 111; F. Marzilli, Continuità insediativa dal periodo romano a quello cristiano in territorio sabino: riflessioni su alcuni casi di studio, p. 129; C. Ranieri, L’antico acquedotto di Paranzano a Casperia, p. 135; D. Scarpati, Una rilettura del manoscritto di Ercole Nardi “Ruderi delle Ville Romano Sabine nei dintorni di Poggio Mirteto”, p. 141; A. Morandi, Annotazioni epigrafiche su due testi discussi di area sabina, p. 145; S. Kay, La villa di San Lorenzo (Cittareale, Rieti): risultati degli scavi 2009, p. 149; E. Colantoni, G. Colantoni, M.R. Lucidi,Testimonianze di età preistorica, romana e medioevale dall’area archeologica di San Martino a Torano (Borgorose, Rieti): le campagne di scavo 2008-2009, p. 157; L. D’Alessandro, La cristianizzazione della Sabina tiberina sulla base delle testimonianze archeologiche: l’esempio dell’ager Foronovanus, p. 165. Area Tuscolana e Colli Albani - C. Belardelli, A. Liberati, P. Pascucci, Musei e territorio: il contributo della Regione Lazio per la valorizzazione del patrimonio archeologico in Sabina, p. 179;   M. Angle, F. Catracchia, C. Cavazzuti, B. Giaccio, M. Malorgio; D. Mancini, G. Mutri, B. Pino Urìa, A. Tagliacozzo, Pantano Borghese (Montecompatri, Roma).Un insediamento preistorico nel territorio gabino, p. 189; R. Frasca, Montecompatri, Laghetto (Roma): ricerche di topografia, p. 203; A. Gallone, M. Mogetta, Gabii: indagini archeologiche nel settore meridionale della città, p. 211; M. Angle, P. Cerino, G. Ghini, A. De Angelis, A. Pancotti, La viabilità antica nel territorio compreso tra Marino e Grottaferrata: un aggiornamento, p. 217; A. Betori, G. Coccagna, A.L. Fischetti, Aggiornamenti dal sito di Marcandreola a Ciampino (Roma), p. 217; G. Ghini, G. Marone, A. Palladino, Nuovi ritrovamenti al lago albano, p. 241; A.W. Busch, S. Aglietti, Dalla villa imperiale ai Castra Albana: le nuove ricerche del DAI sull’accampamento della legio II Parthica e sui suoi dintorni, p. 259; S. Aglietti, Risultati dalle indagini archeologiche in via Mascagni ad Albano Laziale (Roma), p. 269; P. Chiarucci, T. Gizzi, Il Museo della Seconda Legione Partica in Albano tra ricerca scientifica, museologia e didattica, p. 277; M.G. Granino Cecere, Nuovi dati sulla vicesima hereditatium da un documento epigrafico nel territorio aricino, p. 283; F. Zevi, F. Santi, L. Attenni, Gli scavi della “Sapienza” – Università di Roma e del Museo Civico di Lanuvio nel santuario di Iuno Sospita (campagne 2006, 2008, 2009), p. 289; J. Núñez Marcén, La campagna di scavo 2009 nel settore occidentale del foro di Tusculum, p. 303; J.A. Remolà Vallverdú, J. Sánchez Gil de Montes, La campagna di scavi 2009 nel settore meridionale del Foro di Tusculum, p. 309; F. Salcedo Garcés, Il programma scultoreo della scaenae frons del teatro di Tusculum, p. 315; D. Gorostidi Pi, Aggiornamento del corpus epigrafico tuscolano: le iscrizioni repubblicane, p. 323; V. Beolchini, Prime indagini sulla rocca di Tuscolo: le campagne archeologiche 2008 e 2009, p. 331; C. Brouillard, J. Gadeyne, La villa romana della Civita di Artena. Notizie preliminari delle campagne di scavo 2006, 2008-2009, p. 339; Area costiera e isole - S. Vitagliano, M. Bruno, Il Musteriano evoluto e finale della Grotta del Fossellone (S. Felice Circeo - Latina): modello d’insediamento, micro-ambiente e materiale colorante in un contesto di transizione, p. 345; F. Di Mario, A.L. Fischetti, M. Rubini, S. Spagni, P. Zaio, Una tomba di età eneolitica nel Poligono Militare di Torre Astura, Nettuno (Roma), p. 357; A. Guidi, A. M. Jaia, G. Cifani, Nuove ricerche nel territorio di Colle Rotondo ad Anzio (Roma), p. 371; F. Avilia, S. Panella, Il territorio dell’antica Lavinium. Nuovi spunti di ricerca 2004-2009. La villa di via Siviglia, p. 381; N. Casieri, Un elmo di bronzo dal mare di Sperlonga, p. 391; M.T. Scarpellino, Ricerche di urbanistica nella Gaeta medioevale, p. 397. Area prenestina e Lazio meridionale - M.C. Recco, Una villa con mosaici da San Cesareo (Roma), p. 403; S. Gatti, Compitum Anagninum, p. 411; R. Frasca, Una necropoli di età imperiale presso il Compitum Anagninum, p. 425; D. Pietrafesa, Elementi per la cronologia delle mura di Alatri, p. 435; M. Cerqua, F. Cerrone, W. Pantano, La necropoli imperiale di S. Domenico a Sora (Frosinone), p. 445; M. Gnade, Nuovi risultati della ricerca archeologica dell’Università di Amsterdam a Satricum, p. 453; M. de’ Spagnolis, Norba: esplorazioni archeologiche negli anni 2007 e 2009, p. 465; N. Cassieri, P. Garofalo, Un’area sepolcrale d’età romana in loc. Sant’Andrea a Sezze (Latina), p. 471; G.R. Bellini, S.L. Trigona, La necropoli occidentale di Aquinum: IV sec. a.C. - IV sec. d.C., p. 479; I. Biddittu, I. Carnevale, T. Coppola, M. Malorgio, E. Sacchi, Testimonianze del Paleolitico medio in località Folcara a Cassino (nota preliminare), p. 493; I. Carnevale, Il territorio di Cassino tra Preistoria e Medioevo:nuovi dati da recenti indagini di archeologia preventiva, p. 501; A. Betori, L. Scaroina, S. Tanzilli, Cassino e Venafro: episodi di edilizia monumentale a confronto, p. 511; A. Leopardi, La chiesa di Santa Maria delle Cinque Torri a Cassino. Aspetti architettonici e ricostruzione virtuale, p. 525; M. Valenti, Il riuso dell’antico a Cassino: i capitelli corinzi di S. Maria delle Cinque Torri, p. 535; S. Del Ferro, S. Zottis, Il monastero di S. Maria di Piumarola presso Cassino: fonti storiche e dati di scavo, p. 549; G.R. Bellini, Progetti e ricerche nella valle del Garigliano. Il Liris, Minturnae, il suo ager, p. 557; G.R. Bellini, S.L. Trigona, G. Matullo, Minturnae. Il Garigliano, p. 563; G.R. Bellini, G. Matullo, L’ager di Minturnae: i territori di SS. Cosma e Damiano e Spigno Saturnia, p. 575; A. Morandi, Ancora sulla cosiddetta coppa di Trivia. La terza iscrizione, p. 589; F.R. Stasolla, Per una ricerca sul medioevo rurale nel Lazio meridionale, p. 591.