Ilon, Gábor - Kvassay, Judit (ed.): The Early and Late Roman Rural Cemetery at Nemesbőd (Vas County, Hungary). (Archaeopress Roman Archaeology, 5). x+194 pages; illustrated throughout in black & white. ISBN : 9781784910488, 34.00 £
(Archaeopress, Oxford 2015)
 
Compte rendu par Alessandro Sebastiani, University at Buffalo (SUNY)
 
Nombre de mots : 1252 mots
Publié en ligne le 2019-04-28
Citation: Histara les comptes rendus (ISSN 2100-0700).
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         Il volume di Ilon e Kvassay illustra i risultati ottenuti durante le ricerche di archeologia preventiva nei pressi di Nemesbod, in Ungheria. Tra il 2008 e il 2009, in occasione del raddoppio di un tratto stradale della Strada Principale 86, un consistente cimitero di epoca romana fu scoperto e susseguentemente scavato dagli archeologi della Field Service for Cultural Heritage. La necropoli si sviluppa lungo la direttrice stradale che in antichità collegava la Colonia Claudia Savariensum e Bassiana, ed ha restituito un insieme di 37 sepolture, oltre a strutture di incerta funzione e fossati di recinzione. Non lontano dal cimitero, una villa rustica può essere riconosciuta nei resti di alcune palizzate e tracce di costruzioni in negativo; tuttavia, lo scavo non è riuscito ad indagare il centro funzionale di questo insediamento rurale, in quanto ancora da identificare nella sua precisa localizzazione.

 

         La pubblicazione del cimitero di Nemesbod è la prima di una serie di ricerche sul territorio di Savaria a trovare finalmente la possibilità di allargare il pubblico di lettori, poiché interamente redatta in inglese. Appare chiaro sin dalle prime pagine, infatti, come il sito della Colonia Claudia Savariensum e quelli del suo territorio di pertinenza siano stati oggetto di studi più o meno esaustivi a partire dagli anni Cinquanta dello scorso secolo. I vari cimiteri del settore settentrionale, orientale e meridionale hanno restituito un elevato numero di sepolture, alcune delle quali hanno trovato completa edizione in lingua ungherese. Bisogna però evidenziare come manchi ad oggi una visione d’insieme delle pratiche funerarie di epoca romana per questa regione, essendosi la letteratura archeologica al riguardo limitata a stilare cataloghi dei reperti e dei rinvenimenti. Questo pare uno degli elementi di debolezza anche di questo volume, che sebbene presenti in dettaglio le sepolture e i vari corredi, appare più adatto ad una rivista specializzata in report archeologici che una vera e propria monografia, dove lo specialista si aspetta anche considerazioni esaustive sulla natura e ruolo svolto dai vari insediamenti a cui la necropoli doveva fare capo. Questo appare sempre più chiaro nel momento in cui ci si addentra nella lettura dei diversi capitoli.

 

         Inizialmente, il paesaggio geologico e naturale dell’areale di Nemesbod è presentato in un breve contributo, caratterizzato da un semplice e alquanto scarno riassunto dei dati raccolti in altri contributi editi.

 

         A questo segue un lungo capitolo finalizzato a descrivere i vari corredi e reperti rinvenuti durante lo scavo. L’analisi è suddivisa per classi ceramiche, partendo dalla terra sigillata. Le forme recuperate sembrano appartenere ad atelier della regione della valle del Po, per lo più appartenenti alle forme Conspectus 20, 43 e 34. Stupisce l’assenza di una quantificazione delle forme, che potrebbe aver informato sulle probabili scelte di queste specifiche forme rispetto ad altre, mentre gli spunti sulle tratte commerciali tra l’Italia settentrionale, la zona alpina, Noricum e la Pannonia sono abbastanza approfondite.

 

         Solo tre vasi a pareti sottili sono stati rinvenuti durante le operazioni di scavo e sono adeguatamente trattati nel volume.

 

         Una nota positiva riguarda, invece, lo studio dei reperti di origine locale. Nonostante la mancanza di un catalogo di riferimento affidabile lamentata dall’autore, questo stesso riesce a indirizzare i vari tipi di oggetti in ceramica fine e da cucina entro orizzonti cronologici precisi: questo è stato possibile sia attraverso l’associazione con materiali datanti quali la sigillata italica, ma anche grazie all’attenta comparazione con tipi ceramici simili rinvenuti durante indagini precedenti. La ceramica utilitaria di produzione locale è da sempre uno scoglio negli studi dei contesti di epoca romana: l’autore imposta però le basi per un futuro sviluppo di tabelle crono-tipologiche che risulteranno di fondamentale importanza per la comprensione degli insediamenti rurali ed urbani della zona di Savaria.

 

         Esaustiva appare la sezione che riguarda le lucerne, dove lo scrupoloso collegamento con i centri di produzione locali, così come quelli italici, permette di sciogliere alcuni dubbi cronologici che erano presenti in pubblicazioni degli scavi precedenti della stessa zona.

 

         Gli oggetti di abbigliamento, le monete, i reperti vitrei e la miscellanea sono tutti ben organizzati e studiati, presentano corretti confronti e identificazioni tipologiche.

 

         Uno dei capitoli più interessanti è sicuramente quello riguardante i costumi funerari, così come deducibili dall’analisi del sepolcreto. Gli autori cercano di inquadrare rituali e associazioni di sepolture al fine di delineare, non solo l’evoluzione della struttura del cimitero, scarnamente delineata in un precedente capitolo, ma anche di giustificare l’utilizzo di determinati oggetti in specifici tipi di sepolture. Essendo chiaramente questo un primo tentativo di analisi del contesto, gli autori non spingono l’interpretazione oltre alla semplice menzione dei dibattiti storiografici. Il fattore della Romanizzazione appare appena accennato, ed invece poteva diventare uno spunto di riflessione più ampio, utilizzando i dati dello scavo per fornire un quadro più esaustivo del territorio in analisi. Inoltre, ci si aspetterebbe di trovare questo tipo di capitolo alla fine di tutto lo studio delle informazioni sulle sepolture, invece di anticipare le analisi antropologiche e archeozoologiche nella lista dei contenuti.

 

         Queste ultime sembrano essere state inserite più come un’appendice del volume che come elementi fondamentali per capire aspetti demografici del sepolcreto. Sicuramente, l’esiguo numero di scheletri diagnostici deve avere giocato un ruolo in questa decisione editoriale; tuttavia, l’autore di questo capitolo specifica di aver compilato un database con materiale inedito dalle altre necropoli e, credo, questa sarebbe stata un’ottima occasione per iniziare ad incrociare i dati e mostrare trend nella popolazione romana di questa regione.

 

         Un punto negativo di questa pubblicazione è la scelta editoriale di posizionare tutte le illustrazioni alla fine del volume. Non è chiaro il motivo di tale decisione, specialmente perché le immagini dei reperti sono di ottima qualità e avrebbero facilitato la lettura del catalogo ceramico e della cultura materiale in generale. Ancora più grave appare, invece, la separazione delle piante di localizzazione e di dettaglio della necropoli dai vari testi che la descrivono. La presenza dei rimandi alle figure non allieva l’impatto di confusione che si genera, specialmente nel capitolo iniziale e in quello, alquanto ridondante e ripetitivo, del catalogo delle sepolture. Questi, come altri elementi editoriali, assieme alla mancanza di una sintesi esaustiva e in linea con i dibattiti archeologici sul ruolo che le necropoli rivestono nella comprensione del territorio di competenza, rilegano questa pubblicazione più al rango di report professionale, che di monografia storiografica.  L’augurio è che altri lavori riguardanti le citate necropoli attorno alla città di Savaria vedano un’esaustiva edizione nei prossimi anni, in modo tale da poter informare la comunità scientifica dei progressi degli studi archeologici di questa provincia dell’Impero.  

 

 

Contents

 

List of illustrations

 

Authors of the volume

 

Introduction

 

The Szombathely – Vát project and the excavation of the Roman cemetery at Nemesbőd

Gábor Ilon

 

Acknowledgements

Gábor Ilon

 

Studies on the cemeteries of Savaria and its ‘territorium’ .

Endre Norbert Fülöp, András Radics, 1

 

The site within the landscape

András Radics, 3

 

The finds

András Márton, Endre Norbert Fülöp and András Radics, 4

 

The dating of the graves and related features

András Márton and Endre Norbert Fülöp, 17

 

Cemetery structure

András Márton and Endre Norbert Fülöp, 20

 

Burial customs

András Márton, Endre Norbert Fülöp and András Radics, 22

 

Catalogue of graves, enclosure ditches and their finds

András Márton, Endre Norbert Fülöp and András Radics, 39

 

Interpretation of the graffiti

Andrea Barta, 67

 

Roman graves at the Szombathely – Vát sector of Main Road 86: results of the anthropological analysis

Gábor Tóth, 69

 

Analysis of the archaeozoological material from the three sites at the Szombathely – Vát sector of Main Road 86

Éva Ágnes Nyerges, 75

 

Summary

Gábor Ilon, András Márton, 78

 

Résumé

Gábor Ilon and András Márton, 80

 

Bibliography, 83

 

Illustration credits, 92

 

Figures, 93