Le Roux, Françoise - Guyonvarc’h, Chr.-J. : La société celtique, 15,5 x 22 cm, 242 p., ISBN : 978-2-36747-018-4, 18 €
(Yoran Embanner, Fouesnant 2016)
 
Compte rendu par Linda Papi, EPHE
 
Nombre de mots : 1087 mots
Publié en ligne le 2019-06-26
Citation: Histara les comptes rendus (ISSN 2100-0700).
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          Per molto tempo, la società celtica é stata percepita come contraddistinta da un’organizzazione rudimentale e quasi primitiva, determinata da un forte senso di sanguinaria crudeltà. Dopo aver definito il concetto di organizzazione sociale, con le problematiche ed i limiti derivanti dal definire una situazione storicamente antica affidandosi al concetto moderno del termine, gli Autori si focalizzano sull’ideologia tripartita con la quale i Celti hanno impostato la propria società. Il testo, una nuova edizione riveduta ed ampliata di lavori precedenti, presenta una struttura agevole per il lettore - anche non specialista - permettendogli di cogliere già dalle prime pagine le fondamenta essenziali su cui si ergono l’organizzazione e il funzionamento della società celtica, nell’ottica di un’ideologia religiosa e ternaria mutuata dal contesto indoeuropeo. Si tratta infatti di una struttura che regola le competenze di ogni componente della società, che sia guerriera, regale od artigianale. Gli Autori presentano le fondamenta di tali classi - sacerdotale, militare e produttrice - sulla scia dell’approccio di Georges Dumézil, che viene applicato all’ambito celtico con il metro comparativo dell’archetipo indiano e della sua ripartizione in caste ben nette.

Dopo un’ampia introduzione, il testo si articola in quattro capitoli.

           

         Il primo capitolo tratta delle lacune della ricerca contemporanea tentando di identificarne e circoscriverne le cause. Una delle principali critiche mosse verso la società celtica, che muove dalla scarsa comprensione della sua struttura, é quella di essere scarsamente organizzata o di non esserlo del tutto. L’assenza di tracce scritte, pilastri per eccellenza su cui si erge il lavoro dello storico, ha alimentato il pregiudizio che vede nei Celti un popolo privo di organizzazione statale, scevro di una qualsiasi coscienza nazionale, un popolo barbaro che soggiace ai capricci di una religione crudele e sanguinaria. Il fatto che la terminologia contemporanea non trovi spesso un corrispettivo antico, non ha contribuito alla risoluzione della problematica.

 

         Il secondo capitolo vede come filo conduttore l’ideologia tripartita indoeuropea, adottata come modello per descrivere una cosmogonia e una metafisica nelle quali l’uomo agisce quale elemento attivo del cosmo. Si tratta di una concezione religiosa della società celtica, che viene messa in parallelo con quella vedica. Ma qual é il presupposto sui cui si fonda un’ideologia ternaria? In primo luogo, l’idea di concepire od organizzare secondo uno schema a tre. L’organizzazione sociale celtica, articolata essenzialmente intorno alle classi menzionate supra si inserisce perfettamente nel ritmo tripartito di matrice indoeuropea. Ognuna di queste classi, presenta delle peculiarità che regolano i propri margini d’azione stabilendo una gerarchia sociale e funzionale ben definita. Tuttavia, i limiti tra classi e funzioni sono differenti in quanto l’ideologia regola non solo una gerarchia nelle competenze, ma anche nei valori sociali, politici, religiosi ed intellettuali. Non si tratta di un concetto storico od archeologico, ma di qualcosa di immateriale che si fonda sull’espressione di una tradizione religiosa ancestrale, di cui le radici rimandano a miti cosmogonici et eziologici, a epopee militari, a rituali religiosi che talvolta sorprendono per la dovizia di particolari con cui sono descritti. Gli Autori si affidano alla tripartizione per illustrare i caratteri salienti del sistema celtico, se non altro per ritrovare nella storia religiosa la necessità tecnica che permea la filologia e la grammatica comparata. Lo fanno sviscerando i testi mitologici che ci sono stati tramandati, per compararli a quelli di altre civiltà maggiormente note sviluppatesi nel medesimo contesto indoeuropeo.

           

         Il terzo capitolo analizza le analogie tra la società divina ed umana, mentre il quarto capitolo presenta esempi d’applicazione dell’ideologia ternaria alla tradizione mitologica celtica. Ne emerge il ritratto di una società umana e divina, non primitiva, grossolana o approssimativa, come saremmo più propensi a definirla, ma al contrario, perfettamente equilibrata. I margini di questo equilibrio sono garantiti dall’autorità spirituale del druida, dal potere temporale del re, dalla trasmissione delle tecniche intellettuali ed artigianali, il tutto descritto in uno stile vivo e piacevole volto ad esaltare l’ideologia tripartita, muovendo dal fatto che « l’ideologie des trois fonctions est religieuse et elle n’est sociale que par une conséquence inévitable de sa nature religieuse ».

 

 

Sommario

 

Avant-propos de l’éditeur, p. 5

Avertissement, p. 9

 

Introduction : Société celtique et idéologie tripartie indo-européenne

Le concept d’organisation sociale, p. 15

Les Celtes et la notion de « société », p. 20

Les grandes déceptions de l’Historie, p. 27

Les bases traditionnelles de l’étude, p. 30

Justification de l’ideologie tripartie, p. 31

 

Chapitre I : Les insuffisances de la recherche contemporaine                   

Le défaut de la méthode, p. 43

Les reproches faits aux Celtes, p. 45

Société et État, p. 47

La société celtique chez quelques historiens, p. 52

L’imprecision de la terminologie, p. 60

Les faux arguments, p. 61

 

Chapitre II : Classes et fonctions

 

La base théologique et doctrinale indienne, p. 67

Tripartition et société, p. 71

L’impossibilité d’une résurgence moderne, p. 82

La société gauloise d’après César, p. 85

Classe, caste, fonction et couleur, p. 94

La société mythique irlandaise d’après le Cath Maighe Tuireadh ou « Bataille de Mag Tured », p. 96

La leçon de la théologie irlandaise : le piège de l’apparence, p. 111

 

Chapitre III : La société divine. Base de la société humaine

Le panthéon celtique selon César et l’Irlande, p. 121

            Mercure, p. 125

            Jupiter, p. 127

            Mars, 128

            Minerve, p. 131

La notion d’ethnie et de pays, p. 134

L’organisation de l’État celtique et de la société humaine, p. 137

La structure et l’organisation de la royauté celtique, p. 145

 

Chapitre IV : Quelques applications de l’idéologie tripartie dans la société celtique

Le Druide et le Roi, p. 155

La structure et le fonctionnement de la société irlandaise ancienne d’après la Táin Bó Cúalnge, p. 160

            Dans le clan du Connaught, p. 162

            Dans le clan d’Ulster, p. 162

Les trois fautes du Druide, p. 164

            Au niveau de la première fonction sacerdotale, p. 167

            Au niveau de la deuxième fonction guerrière (et royale), p. 167

            Au niveau de la troisième fonction, p. 168

La dispute des Ulates ou l’éducation trifonctionnelle du héros Cúchulainn, p. 169

La formule trifonctionnelle de la reine Medb : l’équilibre du mariage royal et du bon gouvernement, p. 173

La femme celtique dans l’ideologie des trois fonctions, p. 179

Le vergobretus ou substitut du Roi, p. 186

Les fêtes celtiques et les trois fonctions, p. 189

Les trois sortes de sacrifices de la Tradition celtique, p. 191

Les triades de calamité dans le récit gallois de Lludd et Llevelys, p. 193

Un groupe de survivances trifonctionnelles galloises archaïques, p. 198

Trois triades galloises apocryphes et trifonctionnelles, p. 208

Les trois maisons du roi Conchobar, p. 211

 

Conclusion, p. 215

Index, p. 219

Bibliographie, p. 229

Table des matières, p. 235

 


N.B. : Linda Papi prépare actuellement une thèse de doctorat intitulée "Modalités d’insertion des premiers groupes celtiques en Italie du nord, au Ve siècle av. J.-C.", sous la direction de M. Stéphane Verger (EPHE).