Busti, Giulio - Cocchi, Franco - Cesaretti, Mauro (a cura di): La maiolica italiana del Rinascimento: Studi e ricerche. Atti del convegno internazionale, Assisi, 9-11 settembre 2016, (STAH), approx. 350 p., 350 colour ill., 240 x 340 mm, ISBN: 978-2-503-58285-6, 150 €
(Brepols, Turnhout 2019)
 
Compte rendu par Luca Pesante
 
Nombre de mots : 1419 mots
Publié en ligne le 2022-05-30
Citation: Histara les comptes rendus (ISSN 2100-0700).
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          Nei tre giorni dal 9 all’11 settembre del 2016 si è svolto in Assisi il più rilevante convegno sulla maiolica del Rinascimento degli ultimi anni. Grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e dell’Accademia Properziana i curatori Giulio Busti, Mauro Cesaretti e Franco Cocchi hanno riunito nella cittadina umbra i massimi specialisti di storia della maiolica italiana. Le relazioni hanno toccato temi molto diversi tra loro, in grado di cogliere la complessità che caratterizza tale campo di ricerca.

 

          Nel 2019 per i tipi di Brepols sono usciti gli Atti, articolati in tre sezioni come del resto erano state suddivise le relazioni in sede di convegno. La prima: Collezioni, collezionisti e musei è introdotta da Franco Cocchi, che rimarca quanto sia rilevante la storia del gusto e del collezionismo di opere d’arte per comprendere il percorso che vede lo sviluppo della maiolica italiana: «Un mutuo alimentarsi fra ricerche di eruditi e studiosi d’arte e storia antica, catalogazioni delle raccolte dei nascenti musei nazionali di belle arti e di arti applicate e, nondimeno, attribuzioni di antiquari mossi da un precoce e fiorente commercio di antichità determinarono rapidamente una consistente letteratura ceramologica» (p. 52).

 

          Questa sezione vede un approfondimento del rapporto tra maiolica e istituzioni museali (tra cui i più importanti musei italiani dedicati: Faenza, Montelupo, Deruta) soggette a continue trasformazioni e sfide per poter assicurare al tempo stesso la conservazione e la ricerca, sia in Italia che all’estero, con significativi interventi – ad esempio, tra gli altri – sulle maioliche italiane nelle collezioni polacche (p. 115) e nel British Museum (p. 63). La storia del gusto è infatti tema centrale nell’evoluzione degli studi sulla maiolica italiana. In particolare, nell’ultimo quarto del XIX secolo, di pari passo alla formazione delle collezioni dei maggiori musei europei e americani, muove i primi passi una ricerca analitica, mediante un esame critico delle fonti d’archivio, sulla maiolica d’Età moderna, ed essa, insieme ad una connoisseurship sempre più affinata, rappresenta ancora oggi la base di ogni tipo di indagine rigorosa.

 

          La seconda sezione ha per titolo: Nuove emergenze: studi e ricerche dai territori. Nella varietà degli interventi ivi compresi si colgono i molteplici aspetti del tema oggetto del convegno: dalle identificazioni di nuovi centri produttivi prima ignoti (articolo di Timothy Clifford sulle ceramiche di Spoleto, p. 149) fino ad una puntuale analisi di un carattere tecnico-artistico, mai finora indagato, della composizione iconografica su piatti del primo quarto del XVI secolo (gli istoriati “a due orizzonti” di Ettore Sannipoli, p. 205). Scrive Franco Cocchi nell’introduzione alla sezione: «A un’osservazione attenta non sfuggirà che gli studi più recenti si stiano indirizzando verso una visione globale della ricostruzione storica, basandosi sempre più su fonti differenziate: dall’esame dei reperti alle loro condizioni di ritrovamento e di possesso, dalle altre fonti di cultura materiale, tra cui i mezzi di produzione e di commercio, alle documentazioni letterarie e archivistiche, dalla contestualizzazione dei fenomeni produttivi con le condizioni politiche e sociali all'indagine sulla vita domestica in cui meglio si collocano gli artefici e i prodotti, nonché significato e destino della maiolica rinascimentale».

 

          La terza ed ultima sezione ha per titolo: Rinascimenti: prima e dopo. «La maiolica italiana è stata a pieno titolo un'espressione del Rinascimento e ha assunto, per sua stessa natura, sia un’autonoma funzione artistica, come nel caso di Luca della Robbia le cui opere sono annoverate nella scultura più che nella ceramica, sia una funzione intermedia tra utilità e decorazione, trovando sintesi di eccellenza, ad esempio nei piatti “da pompa”» (F. Cocchi, p. 265).

 

          Il quesito che sottende il titolo della sezione è infatti la definizione di “Rinascimento” espresso nella maiolica, e il suo sviluppo nei secoli successivi, in particolare nel XVII secolo, prima dunque della generale e capillare diffusione della porcellana. In un corredo apotecario savonese dei primi anni del secolo (studiato da Cecilia Chilosi, p. 315) è evidente il passaggio da una maiolica marcata da caratteri propri della tradizione cinquecentesca a nuove forme tipologiche e nuovi sviluppi decorativi secenteschi. Lo stesso vale per la scultura ceramica raffigurante la Madonna della Marina di Chioggia, realizzata a Deruta (come indicato nella sua iscrizione) che gli autori dell’articolo (G. Busti e F. Cocchi, p. 325) hanno dimostrato essere commissionata da un celebre derutese, Girolamo Diruta, musicista, trattatista e organista proprio nel duomo di Chioggia tra il 1589 e il 1602, e nuovamente dopo il 1610. Un tale oggetto, oggi nelle collezioni del British Museum, rappresenta una fonte storica straordinaria, non solo per le notizie che fornisce in merito alla diffusione di una pratica di devozione, ma nella ricostruzione di figure di un certo rilievo storico come Girolamo.

 

          Un simposio come quello tenuto in Assisi e gli Atti ad esso relativi rientrano, per la loro importanza, tra quei capisaldi della storia della maiolica italiana che purtroppo con cadenza non troppo regolare, all’incirca ogni uno o due lustri, vede la partecipazione dei massimi specialisti della materia. Si tratta – vale la pena ripeterlo – di una disciplina che non ha la sua collocazione accademica (ancora non esiste un insegnamento di storia della ceramica nei corsi universitari), ed per la quale, almeno in Italia, non corrisponde una dignità curatoriale all’interno dei musei.

 

          Eppure, come chiaramente evidente nel volume qui preso in esame, tra tutte le arti decorative la maiolica è in grado di documentare meglio di qualsiasi altra il passaggio da una tradizione medievale alla diffusione della modernità “umanistica” fin nello spazio intimo della mensa. Il gusto per la poesia classica rappresentata in forma narrativa sul vasellame impiegato a tavola, i rapporti diretti con i massimi pittori contemporanei del XVI secolo, la diffusione della maiolica in modo trasversale dalla ricchissima mensa dei pontefici fino a quella di semplici mercanti di provincia, sono questi soltanto alcuni esempi di come un’indagine che prenda le mosse dalla maiolica possa davvero illuminare aspetti storici diversi, non solo relativi alla “cultura materiale” di un gruppo sociale.

 

 

Indice

 

Prefazioni / Forewords

Giorgio Bonamente

Giampiero Bianconi

Interventi di apertura / Opening lessons

Bruno Toscano, Dieci immagini del Cinquecento

Timothy Wilson, Riflessioni sull’attribuzione e datazione della maiolica istoriata rinascimentale

Antonella Pinna, I musei dell’Umbria per la ceramica

 

Sezione I: Collezioni, collezionisti e musei: una rilettura / Session I: Collections, collectors and museums reviewed (Franco Cocchi)

Lucia Arbace, Ancora sull’Orsini Colonna: qualche nuova idea da sviluppare in un contesto internazionale, dall’Aquila a Campli, da Bucciarelli ai Lazzarelli, nella stagione del governo di Margherita d’Austria

Dora Thornton, A curiosity from the Calamelli workshop. A recent acquisition in the context of the British Museum’s collection

Valentina Mazzotti, Frammenti di maiolica italiana dalle raccolte didattiche del MIC di Faenza

Maria Grazia Marchetti Lungarotti, Maioliche del Rinascimento nei Musei della Fondazione Lungarotti

Elisa P. Sani, Una saliera derutese per i Reali d’Inghilterra

Ewa Katarzyna Swietlicka, Maiolica veneziana nelle collezioni polacche. Nuove attribuzioni, iconografia, interpretazioni

Fausto Berti, Valorizzazione e svalutazione del Museo della Ceramica di Montelupo: una lezione per il presente e per il futuro

Giulio Busti, La raccolta di maiolica rinascimentale nel Museo Regionale della Ceramica di Deruta

 

Sezione II: Nuove emergenze: studi e ricerche dai territori / Session II: New findings: Studies and research from the production territories (Franco Cocchi)

Carmen Ravanelli Guidotti

Maioliche di Faenza dal Rinascimento al Manierismo. Un breve profilo attraverso opere inedite

Sir Timothy Clifford, Majolica made in Spoleto finally identified. A preliminary report

Marino Marini, Trasmissioni, contaminazioni e innovazioni nei decori a lustro di area fiorentina

Luca Pesante, Francesco Durantino e Fedele Fulmine

Ettore A. Sannipoli, Note sugli istoriati “a due orizzonti”

Claudio Paolinelli, Un’inedita maiolica roveresca: il calamaio del duca

Alberto Satolli, Ceramica per l’architettura nella Orvieto del Cinquecento

Alberto Maria Sartore, Perugia nel primo Cinquecento: il commercio della ceramica in città

 

Sezione III: Rinascimenti: prima e dopo / Session III: Renaissances: before and after (Franco Cocchi)

Hugo Blake, Dopo il primato della maiolica: una riconversione industriale nel Valdarno

Raffaella Ausenda, Due interessanti maioliche bassanesi del Seicento nelle collezioni del Musée national de Céramique di Sèvres

Clara Menganna, “Alcuni cenni storici delle maioliche di Deruta”. Un manoscritto inedito di Giuseppe Fabretti

Clarissa Sirci, La ceramica di Esanatoglia: considerazioni su alcuni recenti ritrovamenti

Cecilia Chilosi, Maioliche liguri istoriate: vasi da farmacia policromi con scene tratte dall’Antico Testamento

Giulio Busti, Franco Cocchi, Girolamo Diruta e la Madonna della Navicella di Chioggia

Pier Maurizio Della Porta, La rappresentazione della musica nella ceramica italiana del Rinascimento

 

Estratti / Abstracts

Apparati / Annexes
Bibliografia / Bibliography
Indice dei nomi / Index of names
Indice dei maestri vasai, botteghe/famiglie/manifatture, ceramisti, decoratori e pittori di oggetti ceramici / Index of master potters, workshops/families/manufactures, ceramists, decorators and painters of ceramic objects
Indice dei luoghi / Index of places