Castro Páez, Encarnación - Cruz Andreotti, Gonzalo (ed.): Geografía y cartografía de la Antigüedad al Renacimiento. Estudios en honor de Francesco Prontera. 17 x 24 cm, 472 p., ISBN: 978-84-472-3075-4, 17 €
(Editorial Universidad de Sevilla, Sevilla 2020)
 
Compte rendu par Federica Cordano, Università degli Studi di Milano
 
Nombre de mots : 881 mots
Publié en ligne le 2022-04-30
Citation: Histara les comptes rendus (ISSN 2100-0700).
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          Il volume raccoglie contributi dei migliori studiosi di geografia antica, amici e colleghi di Francesco Prontera, che per anni ha insegnato questa materia all’Università di Perugia ed ha promosso importanti pubblicazioni in questo settore, anche con il supporto dell’associazione GAHIA, promotrice di questo volume.

  

          Didier Marcotte traccia un affettuoso profilo scientifico e accademico del festeggiato, arricchito dalla bibliografia 1972 al 2020, messa a punto dal Prontera stesso.

  

          Gli autori sono diciannove, compreso il dedicatario della raccolta, i loro scritti sono grosso modo divisi fra quelli dedicati ad opere di autori antichi, ed anche rinascimentali, e quelli focalizzati su una determinata parte dell’ecumene, senza togliere le meritevoli connessioni fra i due temi.

  

          Francesco Prontera apre il volume con uno studio su Tolomeo e sulla cartografia, tema che ritroviamo in fondo al volume con Pietro Janni, il quale riprende le discussioni del Cinque-Seicento sulle carte nautiche di Girolamo Ruscelli e Bartolomeo Crescenzio. Altri due articoli, di Klaus Geus e di Patrick Gauthier Dalché, si occupano della geografia umanistica nell’Italia del ‘500, che si rivolgeva soprattutto a Strabone e Plinio il Vecchio, o a Tolomeo per la ricerca teorica.

  

          Naturalmente questi tre autori antichi sono sempre al centro dell’indagine geografica; a loro si può accostare Giulio Cesare, con il suo De bello gallico, al quale Moret dedica un lungo articolo.

  

          All’Asia Minore, o a parte di essa, sono dedicati i contributi di Gomez Espelosin, che si concentra sulla conoscenza costiera di essa, a partire dal “Catalogo delle Navi”, e di Serena Bianchetti, che utilizza la tradizione eratostenica conservata da Strabone per l’Asia nord-orientale. Al sud dell’ecumene ci porta Silvia Panichi, con l’aiuto di Artemidoro di Efeso, alle coste di Arabia e Somalia, produttori degli aromi scoperti e introdotti dai Tolomei.

  

          Sulla periplografia greca è particolarmente concentrato il testo di Francisco Gonzales Ponce, che analizza con questo intento gli scolii ad Apollonio Rodio.

  

          M. Albaladejo Vivero propone la storia antichissima di un canale tra il Nilo e il mar Rosso, utilizzando Plinio il Vecchio e le importanti iscrizioni latine delle isole Farasan. Allo stesso Plinio si rivolge Arthur Haushalter in un interessante contributo che distingue la tradizione geografica da quella astronomica come passaggio epocale della scienza geografica romana. Ed ancora a Plinio si rivolge Pilar Ciprés per l’antica conoscenza della Hispania.

  

          Per la conoscenza romana della Germania viene, invece, utilizzato Strabone nel contributo di Hans-Joachim Gehrke; così come Strabone è la fonte utilizzata da Eleonora Sideri per l’orografia italiana.

  

          Lo stesso Strabone è al centro dell’articolo di Roberto Nicolai, che un importante contributo alla discussione sulla conoscenza delle “carte” da parte degli antichi, tema che è il filo conduttore del volume. Per lo sviluppo di questo argomento è fondamentale l’analisi che Patrick Counillon fa della Periegesi di Dionisio di Alessandria, che presuppone tre tipi di “carte, che però non meritano questo nome perché mancano delle caratteristiche cartografiche, cioè misure, coordinate e orientamenti precisi.

  

          Di altro genere è l’interessante analisi, condotta da Immaculada Pérez Martìn, di un codice bizantino contenente uno dei primi testi dei Meteorologica aristotelici.

  

          Pascal Arnaud, il migliore esegeta dello Stadiasmus Maris Magni, distingue in questo scritto la parte ‘africana’ da tutto il resto, la prima con i porti, la seconda senza, la prima in rapporto con Strabone, la seconda no; Arnaud conclude che sono almeno due i compilatori di questo importante testo geografico composto dal II sec. a.C. fino all’età di Augusto.

 

 

Tabla de Contenidos

 

Retrato de Francesco Prontera, p. VII

Presentation. Los Editores, p. IX

Directorio de partecipantes, p. XV

Abreviaturas, p. XVII

Didier Marcotte, Geographorum artifex sodalitatis, p. XIX

Francesco Prontera: publications 1972-2020, p. XXVII

Francesco Prontera, Tolomeo e la geografia degli antichi, p. 39

Francisco Javier Gomez Espelosin, Tan cerca, tan lejo. Asia menor en la percepciòn geografica grieca (de Homero al siglo IV a.C.), p. 51

Pascal Anrnaud, Les sources du Stadiasme et la typologie des périples anciens, p. 73

Serena Bianchetti, La geografia delle aree estreme (Nord-Est) nella “carta” alessandrina, p. 103

Silvia Panichi, Artemidoro, il Notou keras e il sud dell’ecumene, p. 121

Pierre Moret, César et la géographie de la Gaule, p. 143

Eleonora Sideri, Alpi e Appennini: note sull’orografia nell’Italia di Strabone…, p. 183

Roberto Nicolai, Il libro e la carta. Note sulla terminologia cartografica nella Geografia di Strabone, p. 197

Hans-Joachim Gehrke, Strabon und Germanien, p. 217

Arthur Haushalter, Un chevalier romain historien de la géographie grecque: l’hommage empoisonné de Pline l’Ancien à Eratosthène de Cyrene, p. 249

Pilar Cipres, Los datos geogràficos come fuente històrica. Plinio e Hispania: algunas cuestiones sobre el orientamento de su descripciòn geografica, p. 263

Manuel Albaladejo vivero, Del Meditennàneo al Indico: los estrechos del mar Rojo, p. 285

Francisco J. Ganzales Ponce, La periplografia grieca en los escolios a Apolonio de Rodas, p. 305

Patrick Counillon, Pinax Dionysii, p. 331

Immaculata Perez Martin, La aportaciòn bizantina a las ilustraiones de Meteorologica: a proposito del mapamundi del Ms. Salamanca 2747, p. 349

Klaus Geus, In ordine superiore post Spoletum: Uberlegungen zum Umbrien-Kapitel in Flavio Biondos Italia Illustrata, p. 383

Patrick Gautier Dalché, Francesco patrizi et la géographie antique, p. 399

Pietro Janni, Carte nautiche nell’antichità? Una discussione fra Cinque e Seicento, p. 421

Indez locorum, p. 435

Index nominum, p. 445

Listado de figuras y tablas, p. 459