de la Gorce, Jérôme - Baricchi, Walter (dir.): Gaspare e Carlo Vigarani : Dalla corte degli Este a quella di Luigi XIV - De la cour d’Este à celle de Louis XIV, 17 x 24 cm, 352 p., 94 ill. noir et blanc, 20 pl. cou­leur, index, édition bilin­gue fran­çais/ita­lien, ISBN 978-88-366-1278-9, 28€
(coédi­tion Silvana Editoriale / Centre de recher­che du châ­teau de Versailles (col­lec­tion « Biblioteca d’arte ») 2009)
 
Rezension von Chiara Luminati
 
Anzahl Wörter : 1935 Wörter
Online publiziert am 2012-04-13
Zitat: Histara les comptes rendus (ISSN 2100-0700).
Link: http://histara.sorbonne.fr/cr.php?cr=964
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          Il volume Gaspare e Carlo Vigarani: Dalla corte degli Este a quella di Luigi XIV - De la cour d’Este à celle de Louis XIV”, curato da Walter Baricchi e Jérôme de La Gorce e coedito dalla casa editrice Silvana editoriale e dal Centre de recherche du châ­teau de Versailles, è la raccolta degli atti del convegno internazionale svoltosi nel giugno del 2005 tra Reggio Emilia, Modena, Fiorano Modenese e Sassuolo per la sessione italiana e allo Châ­teau de Versailles per quella francese.

 

          L’opera si prefigge l’obiettivo di offrire allo studioso, così come al lettore colto e interessato, uno strumento utile al fine di approfondire la vita e le opere, fino a questo momento poco studiate, dei due artisti emiliani Gaspare e Carlo Vigarani.

 

          L’ampia introduzione dei curatori, presentata sia in italiano che in francese riassume la vita artistica dei Vigarani, sottolineando come con il passare del tempo siano stati dimenticati, nonostante le loro importanti opere, tra le quali le produzione di Gaspare per la famiglia Este e la sala delle Tuileries, realizzata a Parigi.

Inoltre i due studiosi, attraverso la spiegazione della struttura del libro, ci forniscono una descrizione dei convegni del 2005, avvertendo il lettore che due dei saggi pubblicati hanno sostituito due contributi del convegno non pervenuti.

 

          Preceduti da un albero genealogico della famiglia Vigarani, i contributi sono strutturati nei seguenti quattro filoni, che analizzano la produzione architettonica dei due Vigarani: L’opera di Gaspare Vigarani nel ducato di Modena, La scenografia e le macchine teatrali dei Vigarani, L’architettura teatrale e L’universo delle feste.

Ognuna di queste sezioni raccoglie al suo interno saggi di studiosi internazionali che sviluppano, attraverso testimonianze e documenti per lo più inediti, la poco conosciuta ma ricca attività artistica e architettonica di Gaspare e Carlo. 

 

          La prima parte dell’opera, intitolata “L’opera di Gaspare Vigarani nel ducato di Modena”,  riporta i contenuti dei convegni di Modena, Reggio Emilia, Fiorano Modenese e Sassuolo,  e analizza la produzione di Gaspare nel modenese.

I saggi di Elio Monducci e di Bruno Adornini studiano e approfondiscono, attraverso le fonti d’archivio, le architetture religiose realizzate in Emilia dal Vigarani Padre: la chiesa di San Giorgio a Modena (pag.17) e il complesso dei Santissimi Girolamo e Vitale a Reggio Emilia (pag. 26).

 

          Di notevole interesse risulta essere il saggio di Ferruccio Canali, che analizza una inedita raccolta manoscritta (conservata presso la Biblioteca Estense di Modena) contenente materiali per un compendio di architettura intitolato “Regole sicure e geometriche per fare le Fortezze con un trattato della Chiromanzia di me Gaspare Vigarani da Modona, Architetto e Ingegnere”, non concluso e edito, dove l’artista riprende le lezioni di Vignola e di Vitruvio (pag. 34).

 

          Gli articoli che seguono, si concentrano sul rapporto tra Gaspare e la corte degli Este, ponendo l’attenzione in particolare sulle architetture dei giardini; in questo contesto è rilevabile il saggio di Vincenzo Vandelli, dove vengono studiati i giardini ducali di Modena e la grande peschiera della reggia di Sassuolo (pag. 44), e quello di Anna Maria Matteucci dove la studiosa approfondisce la spettacolarità dei giardini progettati dall’artista modenese (pag. 73).

 

          Innovativo è il saggio di Gianna Dotti Messori (pag. 62), che attraverso la storia di Villa Vigarani a Fiorano, ricostruisce la vita privata di Gaspare, evidenziando anche in questo caso il forte legame che univa l’artista alla corte estense.

 

          La seconda parte del volume pone l’attenzione sui progetti realizzati dai due artisti modenesi nel campo del teatro; i contributi presentati analizzano l’excursus dei loro  interventi sulle scenografie e sulle machinerie teatrali. Apre la serie di saggi una approfondita analisi storico/critica di Sara Mamone della prima rappresentazione dell’opera “Ercole amante” a Parigi, grazie al quale i due artisti emiliani iniziarono a farsi conoscere come scenografi in Francia (pag 85), mentre nel saggio di Elena Tamburini (pag. 102) viene attentamente studiato il burrascoso rapporto tra i Vigarani e Gian Lorenzo Bernini, mettendo in contrapposizione i due diversi stili: “Fra gli scenografi Vigarani e l’artista Bernini, non c’era, dunque, una rivalità dovuta a orientamenti diversi quanto un diverso livello di interventi, il che spiega  anche il tono si superiorità e di disprezzo usato da quest’ultimo.”; questo ultimo tema risulta di notevole importanza, è infatti stato affrontato in più saggi presenti nel volume.

 

          In questa sezione viene quindi approfondito il “meraviglioso” proposto dai Vigarani per i loro apparati scenografici, un nuovo elemento spettacolare che non si è sviluppato solo nei luoghi dove i due italiani lavorarono, ma anche in Inghilterra come ci dice Marie-Claude Canova Green, che riporta un ampio studio sulla rappresentazione della Psiche a Londra nel 1675 (pag. 143).

 

          Una caratteristica fondamentale di tutte le sezioni del volume è anche la presenza di studi su personaggi che ebbero rapporti con i Vigarani; degno di nota per questa parte è sicuramente il saggio scritto dal curatore del volume Jérôme de La Gorce (pag.123), che  attraverso il rapporto con i Vigarani approfondisce la figura dell’artista francese Jean Berain.

 

          Nella serie di contributi raccolti sotto il titolo “L’architettura teatrale”, tema centrale dei convegni, si analizzano con maggior attenzione i progetti teatrali dei Vigaresi, sempre facendo riferimento a documentazione inedita.

 

          I temi trattati sono tra i più vari; nel saggio di Manolo Guerci viene studiata la figura di Laure Martinozzi, che fu colei che permise l’arrivo a Parigi dei due artisti (Pag. 159), personaggio fondamentale anche nel testo di Deanna Lenzi (pag. 174), dove viene studiata in modo completo la figura di Gaspare Vigarani come architetto teatrale: “[...]furono i riscontri favorevoli che Gaspare aveva ottenuto attraverso la sua attività di architetto e scenografo e, soprattutto, con la costruzione del Teatro Ducale di “Piazza” a Modena, nel 1656 e degli allestimenti realizzati per festeggiare l’arrivo da Parigi della sposa di Alfonso IV, Laura Martinozzi, nipote del potentissimo cardinale Mazzarino.”

 

          Anche in questa parte del volume si pone l’attenzione sulle diversità tra la concezione romana (Gian Lorenzo Bernini) e quella lombarda (i Vigarani), sia in terra italiana che francese (contributo di Sergio Rotondi, pag. 185, e di Daniela del Pesco, pag. 205).

 

          Di particolare interesse risulta il testo del curatore italiano del volume (pag. 219), Walter Baricchi, dove lo studioso, attraverso i documenti d’archivio (fonti testuali, come lettere e carte manoscritte, e fonti grafiche, come raccolte di disegni) ricostruisce la realizzazione della sala delle Tuileries, il grandioso teatro per cui gli artisti vennero chiamati in Francia nel 1659. A corollario di questo articolo è lo studio di Guillaume Fonkenell, che riporta la storia del teatro dopo i Vigarani (pag. 264).

 

          Nell’ultima parte del volume, “L’universo delle feste”, si analizzano gli apparati effimeri realizzati dai due artisti emiliani nel corso della loro vicenda artistica. Anche per questa tematica il punto di partenza è rintracciabile in Gaspare; sono da ricordare a questo proposito, i saggi di Marinella Pigozzi (pag. 271) e di Claudia Conforti (pag. 292), dove vengono studiati in maniera attenta e approfondita, sia i divertissements organizzati alla corte di Modena nel primo caso, sia gli apparati effimeri realizzati in occasioni religiose, come ad esempio l’architettura funeraria realizzata in occasione della morte di Francesco I nel 1659.

 

          Ancora una volta l’attenzione si sposta su alcuni importanti personaggi che collaborarono con i due artisti, ad esempio, Fabrizio Carini Motta, probabile allievo di Gaspare a Modena, come ci dice Giuliana Ricci nel suo testo (pag. 284), e personalità della corte francese che ebbero rapporti con Carlo: lo storiografo André Félibien (Saggio di Sabine du Crest, pag. 298), il disegnatore Hanry Gissey (saggio di Claire Gerin-Pierre, pag. 308) e infine Molière, che gli dedicò la commedia-ballata “Amants magnifique” (saggio di Charles Mazouer, pag. 319).

 

          Ogni saggio,presenta un ricco apparato di note e un’esaustiva bibliografia ed è  corredato da immagini in bianco e nero. Il volume si chiude con un indice, in italiano, dei nomi di persone, edifici, istituzioni e spettacoli nella loro lingua originale e da una serie di tavole a colori di edifici, progetti, e disegni legati alla vicenda artistica dei due emiliani.

 

          Il testo risulta di piacevole lettura, ma visto il carattere internazionale degli studi riportati, sarebbe stato opportuno riservare a ogni articolo un abstract in lingua inglese (eventualmente anche in italiano o francese a seconda del saggio), questo per dare l’occasione di cogliere a pieno tutte le tematiche affrontate.

 

         In conclusione il volume risulta essere un utile e finora unico strumento per coloro che intendano studiare, in ambito generale, o secondo specifici interessi, la variegata attività artistica della famiglia Vigarani e l’evoluzione dell’architettura teatrale sia in Italia che in Francia.

 

 

 

 

 

Si riporta di seguito l’indice degli interventi:

 

L’opera di Gaspare Vigarani nel ducato di Modena

 

Monducci, Elio: La chiesa di San Giorgio a Modena – p. 17-25

 

Adorni, Bruno: Il complesso dei Santissimi Girolamo e Vitale a Reggio Emilia di Gaspare Vigarani – p. 26-34

 

Canali, Ferruccio: Gaspare Vigarani lettore di Vignola ( di Vistruvio). Annotazioni inedite sulla Venustas per un compendio di architettura: le difficoltà dell’ordine tuscanico – p. 34-38

 

De Conihout, Isabelle: Un recueil inconnu de dessins des palais du duc de Modène, par Michel Angelo Borghi (1771-1772), offert à Xavier de Saxe et conservé à la bibliothèque mazarine – p. 39-43

 

Vandelli, Vincenzo: Gaspare Vigarani: la “prospettiva nuova” dei giardini ducali di Modena e la Grande Peschiera della reggia Sassuolo – p. 44-61

 

Dotti Messori, Gianna: Villa Vigarani a Fiorano – p. 62-71

 

Matteucci, Anna Maria: I giardini per spettacoli di Gaspare Vigarani – p. 73-83

 

La scenografia e le macchine teatrali dei Vigarani

 

Mamone, Sara: Ruoli e gerarchie nell’Ercole amante – p. 85-95

 

Tamburini, Elena: Cultura materiale del teatro: le tecniche scenografiche di Bernini e quelle dei Vigarani – p. 96-112

 

Jarrard, Alice: Vigarani, italy, and Machine Marvel – p. 113-122

 

De La Gorce, Jérôme: Berain et las Vigarani – p. 123-132

 

Préaud, Maxime: De Carlo Vigarani a Sébastien Leclerc: L’Aposthéose d’Isis – p. 133-142

 

Canova-Green, Marie-Claude: Le spectacle de Psyché à Londres – p. 143-157

 

L’architettura teatrale

 

Guerci, Manolo: Laure Martinozzi, protectrice des Vigarani: de la simple <<mazarinette>> à la régente de Modène – p. 159-173

 

Lenzi, Deanna: Gaspare Vigarani architetto teatrale – p.174-184

 

Rotondi, Sergio: L’architettura del teatro: le concezioni romana e lombarda a confronto – p. 185-195

 

Frabetti, Alessandra: Dallo jeu de paume alla sala teatrale – p. 196-204

 

Del Pesco, Daniela: Gian Lorenzo Bernini e Carlo Vigarani alla corte di Luigi XIV – p. 205-218

 

Baricchi, Walter: La costruzione della sala delle Tuileries. Note di rilettura dei documenti d’archivio – p. 219-227

 

Fonkenell, Guillaume: La sala des Machines del Tuileries après las Vigarani – p. 228-263

 

Boucher, Thierry G.: L’influence de la salle des Machines sur les salles de théatre des chateaux royaux, de Versailles à Compiègne – p. 264-269

 

L’universo delle feste

 

Pigozzi, Marinella: Strategie festose a Modena e a Reggio. Il valore politico e sociale della festa – p. 271-283

 

Ricci, Giuliana: Fabrizio Carini Motta alievo di gaspare Vigarani? - p. 284-291

 

Conforti, Claudia: Fasto simbolico e orgoglio dinastico nell’architettura funeraria di Francesco I d’Esta – p. 292-297

 

Du Crest, Sabine: Félibiene er l’historiographie des fetes del Louis XIV à Versailles: la parfaite ressemblance – p. 298-307

 

Gerin-Pierre, Claire: Henry Gissey, Carlo Vigarani et les premières fetes del Versailles – p. 308-318

 

Mozour, Charles: Molière et Carlo Vigarani – p. 319-326